Con l'European Green Deal - e la sua repentina "transizione energetica" basata su eolico, fotovoltaico, reti e batterie - saranno necessari più metalli, quindi più energia ovvero, alla fin fine, più emissioni. Un impianto eolico on-shore richiede oltre nove volte la quantità di metalli necessari ad un impianto a gas della medesima potenza. A ciò si aggiunga che un megawattora (MWh) di elettricità da carbone o da fonte eolica, a causa dell'intermittenza e della bassa intensità energetica, non sono la stessa cosa. Questo ha conseguenze economiche sull'energia ma anche sulle risorse. Il valore dell'elettricità non si misura in MWh, ma in "MWh disponibili su richiesta" e anche la necessità di mantenere le reti in equilibrio comporta un costo energetico in termini di materie prime.
Da L'Astrolabio riprendiamo uno stralcio tratto dall’Introduzione al rapporto "Materie prime: il costo energetico della scarsità", redatto da Giovanni Brussato per i lavori della XV Conferenza per l’efficienza energetica del 28 e 29 novembre 2023, quando gli Amici della Terra chiederanno di mettere in discussione le politiche climatiche europee che si sono rivelate al tempo stesso irrealistiche e inadeguate per l’economia e per l’ambiente. Il rapporto integrale di Brussato sarà disponibile per i partecipanti in presenza alla Conferenza, che sarà anche un momento di approfondimento e di condivisione di materiali e strumenti per meglio contrastare l'invasione di pale eoliche prevista dalle scelte politiche dell'Unione europea. Nei giorni successivi, altre parti del rapporto saranno disponibili online alla pagina web della Conferenza.
Da questa stessa pagina web potete iscrivervi alla Conferenza per presenziare a palazzo Baldassini a Roma oppure potete seguirla online cliccando, sempre dallo stesso link, sulle dirette video delle sessioni.