L’autunno sarà difficile per attività e famiglie.Serve un tetto alle tariffe. Sensato ridurre i consumi.

 

Besseghini (presidente Autorità per l'Energia): "L'Ue potrebbe sospendere temporaneamente il mercato degli Ets, i titoli legati all’emissione di CO2, con effetto in particolare sul mercato dell’energia elettrica".

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini. 

 

C'eravamo già occupati del presidente dell'Autorità per l'Energia (ARERA) Stefano Besseghini in occasione di una sua prima - tardiva - manifestazione di malumore verso il percorso per la transizione energetica, che andrebbe realizzato, secondo lui, "con una serietà un po' diversa da quella dell'ultimo periodo".

Lo riproponiamo oggi per la lunga (e banalotta) intervista, realizzata da Fausta Chiesa per l'inserto L'Economia del Corriere della Sera di sabato, «L’autunno sarà difficile per attività e famiglie. Serve un tetto alle tariffe. Sensato ridurre i consumi», che potete leggere sul sito web del Corriere.

Perduto in mezzo alle consuete, infantili proposte di soluzioni dell'esplosione dei prezzi del gas (e quindi dell'elettricità),

 

«Con questi livelli di prezzi, tuttavia, il costo dell’energia diventa insostenibile anche per altri settori dell’economia e per le famiglie del ceto medio, a meno che non intervenga la Ue». Come? «Spingere con decisione sulla riduzione dei consumi per ridurre la centralità del gas, esplicitare la proposta di un tetto al prezzo del gas o un altro meccanismo che permetta di avere un maggiore controllo sui prezzi al Ttf...»

 

c'è il carico da undici:

 

«Inoltre, potrebbe sospendere temporaneamente il mercato degli Ets, i titoli legati all’emissione di CO2, con effetto in particolare sul mercato dell’energia elettrica».

 

Siamo finalmente arrivati al dunque: "sospendere temporaneamente il mercato degli Ets" (il meccanismo di negoziazione dei diritti CO2 dell'Unione Europea). Si riconosce implicitamente dall'Autorità per l'Energia quanto da noi da sempre affermato.

Scrivevamo che:

"basterebbe dichiarare di voler sospendere (anche solo momentaneamente) il sistema Ets per fare esplodere la bolla dei prezzi e spazzare via gli speculatori di tutto il mondo che, attraverso questo cervellotico sistema (si legga: "EU ETS, un mercato fatto per attirare speculatori"), hanno scommesso contro l'economia europea con la sicurezza di vincere. Altro che PPA con garanzie statali. Altro che proporre un embargo suicida, già nei prossimi mesi, sul gas russo. Sospendere all'improvviso il sistema Ets, oltre a riportare su livelli normali le quotazioni dell'elettricità in Europa, spezzerebbe pure le reni allo sforzo bellico dei russi in Ucraina, riducendo drasticamente i loro introiti finanziari."

Le conclusioni politiche da trarre sarebbero logicamente conseguenti:

"Si prenda atto che tutte le politiche dell'UE - non solo in campo energetico, ma anche in quello della politica estera e della (non) difesa - sono andate nella direzione sbagliata. Il segnale politico da dare al mondo deve essere fortissimo. Per cominciare sarebbe necessaria l'immediata sostituzione delle due principali responsabili del disastro dell'esplosione dei prezzi energetici - la Von der Leyen e la Lagarde - e l'abbandono dell'European Green Deal e di tutte le altre bambinate elaborate durante i fughini di massa del venerdì."

Con questo avallo dell'ARERA, ci aspettiamo che, dopo le elezioni (che vedranno il ben meritato castigo di chi voleva fare funzionare l'Italia solo con pale eoliche e pannelli fotovoltaici trascurando tutti gli altri investimenti), la prima iniziativa politica del nuovo Parlamento italiano, sul modello di quanto già fatto dal Parlamento polacco, sia votare una risoluzione per sospendere il meccanismo dei diritti CO2 dell'Unione europea. Ovvero per affermare fin da subito, oltre al principio del "più Italia in Europa", una netta cesura dalle sconsiderate e suicide politiche climatistiche di Bruxelles.

 

Alberto Cuppini