Rigassificatori: deroga al codice degli appalti e vincoli ambientali ko

 

La logica emergenziale delle "semplificazioni", ormai diventata abituale e resa accettabile per la "salvezza del Pianeta dai cambiamenti climatici", si estende ora anche agli impianti necessari per sostituire il gas russo.

 

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

 

L'articolo di Celestina Dominelli sul Sole 24 Ore di oggi, annunciato da un occhiello in prima pagina "Rigassificatori, niente verifiche ambientali e deroghe sugli appalti", ha un titolo inequivocabile: "Rigassificatori: deroga al codice degli appalti e vincoli ambientali ko". Ripetiamo: vincoli ambientali ko (i grassetti sono nostri):

 

"Deroga al codice degli appalti, esenzione per la valutazione d'impatto ambientale e taglio significativo dei tempi per le autorizzazioni con l'obiettivo di velocizzare al massimo l'entrata in servizio degli impianti affidando l'intero iter a commissari ad hoc... Un modo per dire che la velocità con cui potranno entrare in servizio sarà un fattore dirimente nella scelta di quali impianti mandare avanti... potrà beneficiare anche dell'esenzione della Via (la valutazione di impatto ambientale): per i rigassificatori galleggianti e le infrastrutture connesse sarà infatti possibile far scattare, a valle della preventiva comunicazione a Bruxelles, l'esenzione prevista in casi eccezionali se l'applicazione di questo tipo di valutazione "incide negativamente sulle finalità del progetto".

 

Tutta l'enfasi posta in questi anni dagli "ambientalisti" (in realtà quelli che la stampa e i media chiamano "ambientalisti" sono solo Legambiente, WWF e Greenpeace) sulla necessità di "fare in fretta" a piantare da tutte le parti pale eoliche e pannelli fotovoltaici per "salvare il Pianeta" a cui rimangono - dicono loro - pochi anni di vita, semplificando per questo la normativa ambientale e paesaggistica, comincia a produrre i previsti effetti perversi.

L'unione, nel nome dell'ecologia catastrofista, del pensiero infantile con quello illiberale (recentissima, ad esempio, l'incredibile richiesta di Elettricità Futura avallata da Leu, Cinque Stelle e dal ministro Brunetta: "ai fini della celere conclusione dei processi autorizzativi, il commissario straordinario e i subcommissari operano in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale”) non poteva generare altro che frutti avvelenati. Adesso il governo, per costruire in fretta i rigassificatori, ha previsto proprio quel commissario straordinario che Elettricità Futura e compagnia bella invocavano per i progetti delle rinnovabili.

Questo dei rigassificatori senza verifiche ambientali (che sono costosissime bombe ecologiche rese necessarie, al sovvenire dell'emergenza bellica, da decenni di irresponsabili rinunce ad investimenti in trivellazioni e gasdotti) è l'aperitivo, che aprirà la strada a nuovi scempi, resi accettabili e presentati alla popolazione da sempre nuove logiche emergenziali, comprese le centrali nucleari prossime venture (che sono "pulite" perchè "non emettono CO2" e che adesso, oltre tutto, "ci renderanno indipendenti dal gas di Putin").

Alla fine si potrà sempre dare la colpa dell'improvvisa distruzione del sistema delle tutele ambientali, faticosamente creato dal lavoro di cesello di intere generazioni di legislatori dall'Unità nazionale in poi, ai comitati Nimby, agli amministratori locali e regionali, alle soprintendenze, al ministero della Cultura e magari anche agli omini verdi di Marte. Brava Legambiente!

 

Alberto Cuppini