Banche e assicurazioni, investimenti al test della sostenibilità.

 

La Commissione europea impone "una serie di indicatori di sostenibilità sugli impatti negativi sul clima e altri fattori ambientali, nonché quelli connessi alle problematiche sociali e del personale, il rispetto dei diritti umani e le questioni relative alla lotta alla corruzione attiva e passiva."

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

Qualcuno mi ha chiesto per quale motivo, nell'ultima edicola, avevo sostenuto che, per cominciare a combattere l'esplosione dei prezzi energetici e la conseguente guerra, sarebbe stata necessaria l'immediata sostituzione delle due principali responsabili del disastro, ossia la Von der Leyen (presidente della Commissione Ue) e la Lagarde (presidente della Banca centrale europea). Quali le colpe delle due eleganti ed aristocratiche Signore? Se qualcuno, anche se del tutto inconsapevole dei fatti pregressi, avesse letto l'articolo del Sole 24 Ore di Pasqua che abbiamo scelto oggi, non avrebbe più dubbi.

Proponiamo qui alcuni passaggi dell'articolo, più indigesto delle già indigeste uova sode benedette che si mangiano per tradizione la mattina di Pasqua, dell'incolpevole Enzo Rocca, che deve guadagnarsi lo stipendio:

"Dopo alcuni rinvii, lo scorso 6 aprile, è stata approvata dalla Commissione europea l'informativa sulla sostenibilità a carico dei partecipanti ai mercati e dei consulenti finanziari, principalmente banche e assicurazioni. Via libera, tra gli altri, al modello di dichiarazione sui principali impatti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità (Principal adverse impacts o Pai) e alle modalità di rappresentazione della misura in cui le attività economiche in cui il prodotto finanziario ha investito si qualificano come sostenibili (allineamento alla tassonomia Ue)."

Niente male come esordio, vero? Già accettare il concetto stesso di "tassonomia", che dovrebbe fare inorridire tutti i cittadini di una democrazia liberale, è stato esiziale. Una volta compiuto il primo passo, tutto il resto è conseguente. Non esistono più limiti all'onnipotenza delle tecnocrazie della commissione UE, che coinvolgono, per giungere più rapidamente a disastri inimmaginabili, le tecnocrazie della Banca Centrale Europea, ormai disinteressata alla propria funzione istituzionale di combattere l'inflazione, che prima, secondo la Lagarde, "non esisteva" e che adesso "è temporanea". Alla BCE spetterà il compito, un tempo prerogativa di Domineddio, di esaminare e valutare le colpe ed i meriti dei "partecipanti ai mercati", distruggendo in questo modo, oltre che il buon senso, il mercato stesso in maniera ben più efficace del sistema previsto dal vecchio Lenin: 

"Per i partecipanti ai mercati finanziari, il modello di rendicontazione obbligatorio da utilizzare per la dichiarazione Pai include una serie di indicatori di sostenibilità sugli impatti negativi sul clima e altri fattori ambientali, nonché quelli connessi alle problematiche sociali e del personale, il rispetto dei diritti umani e le questioni relative alla lotta alla corruzione attiva e passiva."

Non basta più dunque distinguere il Bene dal Male in materia di clima: adesso la burocrazia di Bruxelles, delegando come strumento operativo la burocrazia di Francoforte, interviene per imporre il diktat del "politicamente corretto" a 360 gradi. Siamo al delirio da onnipotenza. Il senso del ridicolo è bandito:

"La misura dell'allineamento alla tassonomia Ue delle attività economiche in cui il prodotto finanziario ha investito è mostrata mediante rappresentazioni grafiche di indicatori di performance (Kpi). Si fa allora riferimento alla quota di fatturato (Turnover) che riflette la quota di ricavi delle attività green, alle spese in conto capitale (CapEx) che mostra gli investimenti green effettuati e alle spese operative (OpEx) che esprimono le attività operative verdi."

Io capisco che ormai i giornaloni italiani siano tutti espressione della volontà delle euro-tecnocrazie, ben simboleggiate dall'attuale presidente del Consiglio italiano, che tengono in pugno lo Stato italiano oberato di debito pubblico. Tuttavia - qualche volta - qualche piccola, soffusa ironia non guasterebbe, per il bene delle euro-tecnocrazie stesse: documenti come questo sono formidabili strumenti di propaganda politica a vantaggio di Orban, Marie Le Pen ed altri personaggi, ben più pericolosi, che aspettano nascosti nell'ombra.