Contrordine Schlein: "Assalto eolico non è transizione energetica"

"Non è con la speculazione delle multinazionali che coprono con l' eolico e il fotovoltaico le nostre regioni che noi faremo la transizione energetica, ma coinvolgendo le popolazioni locali e facendo decidere a loro dove e come fare la transizione".

 

 

Riportiamo, dal lancio dell'ANSA di ieri, dal titolo "Schlein, 'assalto eolico non è transizione energetica' ", la dichiarazione rilasciata a Nuoro dal segretario nazionale del Partito Democratico Elly Schlein:

"Non è con la speculazione delle multinazionali che coprono con l' eolico e il fotovoltaico le nostre regioni che noi faremo la transizione energetica, ma coinvolgendo le popolazioni locali e facendo decidere a loro dove e come fare la transizione".

"Speculazione", dunque. Riconosciuta senza se e senza ma. Come da noi della Rete della Resistenza sui Crinali sostenuto da almeno quindici anni.

"Speculazione": una parola che veniva rigettata con sdegnato raccapriccio dalle vergini dai candidi manti dell'eolico e dai loro sponsor politici, tra i quali si sono sempre distinti proprio gli amministratori locali del PD.

Non solo "speculazione" ha detto la Schlein a Nuoro, ma "speculazione delle multinazionali che coprono con l' eolico e il fotovoltaico le nostre regioni". La Schlein ha dunque ammesso anche che ad operare sono le "multinazionali" e che le pale ed i pannelli, con queste regole del gioco, sono destinate inevitabilmente a "coprire le nostre regioni".  

Un "contrordine compagni", questo della Schlein, d'altri tempi, che sembra partorito dalla perfida fantasia del compianto Giovanni Guareschi.

La novità è clamorosa perchè cambia, con un'autentica inversione ad U, l'approccio, fin qui seguito dal PD, da "centralismo democratico" ("leninista" non si può più dire: "Lenin" è una parola diventata, per i nostri "progressisti", politicamente scorretta) in cui ogni sfregio paesaggistico era non solo consentito ma addirittura encomiabile al fine di "salvare il Pianeta". Notizia clamorosa e tuttavia ignorata (finora) da tutti i quotidiani nazionali tranne la solita Staffetta Quotidiana, sulla cui Home page di oggi 20 maggio campeggia il titolo "Rinnovabili, il PD contro la “speculazione energetica” ".

Come si cambia per non morire, cantava un tempo quella simpatizzante del Partitone dalla voce sensuale. Miracoli dei sondaggi pre-elettorali? Giorgia Meloni si era già accorta da tempo che le famiglie italiane (drammaticamente impoverite dai sempre più bislacchi e pervasivi diktat dell'European green deal) non ne potevano più delle "eco-follie" e delle prepotenze di chi vuole dare ad intendere di "salvare il Pianeta" piantando le proprie pale eoliche dovunque e a proprio capriccio.

 

Ma se la Meloni, la Schlein, Tajani, Salvini, e pure Calenda e Renzi hanno ormai tutti perfettamente capito che sfregiare il nostro Paese con le pale eoliche sui crinali e nei posti più belli d'Italia e con i pannelli fotovoltaici nei campi è funzionale solo alla "speculazione" delle "multinazionali" dell'energia, perchè fin da domani, prima delle elezioni europee, non aboliscono in Parlamento, a furor di popolo, le infami "Semplificazioni" introdotte dal governo Draghi per favorire gli speculatori?

E ancora: la Meloni e la Schlein, visto che il loro confronto televisivo sulla RAI non è stato autorizzato, domani non potrebbero incontrarsi per fare due chiacchiere e approfittare per dare un colpo di telefono agli organizzatori degli Stati Generali contro eolico e fotovoltaico a terra, dicendo loro che la manifestazione di mercoledì a Roma è diventata inutile perchè l'ottanta per cento dei rappresentanti del popolo in Parlamento è perfettamente d'accordo con il loro manifesto?

Poi la Schlein dovrebbe telefonare all'assessore all'Ambiente della Regione Toscana Monia Monni, informando anche lei che la transizione energetica va fatta "coinvolgendo le popolazioni locali e facendo decidere a loro dove e come fare la transizione". Un concetto elementare per un'assessore regionale all'Ambiente, ma che la Monni non ha affatto chiaro.

Stiamo facendo riferimento all'impianto eolico del Giogo di Villore.

L'impianto, come noto, è stato autorizzato contro il parere della Soprintendenza toscana, il buon senso ed ogni logica (e soprattutto irridendo alle popolazioni locali a cui si richiama adesso la Schlein) dalla Giunta della Regione Toscana del governatore PD Giani con il placet della Regione Emilia-Romagna del governatore PD Bonaccini. Autorizzazione che è assurta agli onori delle cronache nazionali per la reazione del tutto fuori misura di Vittorio Sgarbi alle ipocrite parole dell'assessore Monni del PD, pronunciate in quell'occasione: "Se vogliamo davvero salvare il pianeta, dobbiamo anche avere il coraggio di cambiare un po' il paesaggio per proteggerlo", che riprendeva senza pudore un analogo slogan pubblicitario della Edison, società controllata interamente dalla multinazionale francese Électricité de France.

Ora il contrordine della Schlein cambia le carte in tavola.

E infine la Schlein dovrebbe informare del contrordine anche Legambiente (creata a suo tempo dal PCI per penetrare nel movimento ambientalista), recentemente accusata da Italia Nostra di essere «una lobby delle rinnovabili», che, oltre ad attaccare sgangheratamente le Soprintendenze che fanno il loro lavoro di tutela, gioca un doppio ruolo in commedia e addirittura persevera nel sostenere che «le rinnovabili sono belle e si devono vedere».

A proposito di Legambiente, come vanno i tesseramenti nelle zone impestate dalle pale eoliche?

 

Alberto Cuppini