Giovedì presidio a Firenze per sottrarre il Giogo di Villore alla più insensata speculazione eolica

Dalle 9,30, in coincidenza con la Conferenza dei Servizi presso la Regione Toscana, che delibera sul progetto di impianto eolico "Giogo di Villore e Corella", sul crinale appenninico spartiacque del Mugello, proposto dalla società AGSM Verona. Verona, facciamo notare, nella cui provincia non mancano certo i crinali ventosi in zone anch'esse a vocazione turistica, ma dove i sindaci si guardano bene dall'autorizzare a sfregiare per sempre il proprio territorio in cambio di trenta denari.

Presentiamo il testo di servizio della manifestazione.

 

 

Il Mugello ha già pagato un prezzo ambientale altissimo alla politica delle grandi opere con la distruzione delle sorgenti e altri danni e anche questo è un motivo per cui chiediamo che sia risparmiato ora almeno ciò che rimane di bellezza, di acque, di boschi, di biodiversità.

 

Il sito preso a bersaglio dall’industria ha altitudine di 1000 metri e massima visibilità su due versanti regionali, ed è un sito  di grande pregio dei Comuni di Vicchio e Dicomano anche per la prossimità a diverse zone protette e in particolare al Parco delle Foreste Casentinesi.

 

Il parere dell’Ente Parco su questo progetto è stato completamente sfavorevole ma questo non è bastato ancora a fermare il processo autorizzativo. Questo progetto si fa bello infatti  del pretesto ecologico, alimentato da norme di favore e da una propaganda incessante dell’industria privata cosiddetta ambientalista che si candida a salvare il pianeta dalla crisi climatica.

 

Proprio in questi giorni si deciderà se cedere a questa propaganda che non ammette alternative e quindi far collocare su questo crinale  un impianto  costituito da  otto aerogeneratori di 170 m. e opere annesse  cioè  piazzole e plinti di fondazione interrati e infitti irreversibilmente nella matrice rocciosa, ciascuno di  660 tonnellate, con una strada di accesso nuova e aree di cantiere entrambe parzialmente cementificate, alcuni corsi d’acqua incontaminati  verrebbero tombati nel tratto iniziale, ci sono vallette destinate a essere  riempite di materiali di scavo, inoltre è previsto un cavidotto interrato di 20 chilometri fino a Contea (Rufina). Ricordiamoci poi che le estremità della pale dei modelli di aerogeneratori attuali ruotano a velocità fino a quasi trecento chilometri orari e pensiamo alla sorte dei volatili e soprattutto dei rapaci veleggiatori di fronte a questo allineamento di torri.

L’altezza delle torri progettate è tutta nella logica del gigantismo eolico,  è quella massima compatibile con la possibilità di scalata da parete delle varie decine di carichi eccezionali previsti in quel luogo impervio e intatto che dovrebbe essere scavato, spianato, disboscato, artificializzato con rischi anche per le sorgenti.

 

Cittadine e cittadini di Firenze noi non siamo qui per difendere qualche piccolo interesse personale disturbato da questo progetto, noi siamo qui per difendere un luogo di cui conosciamo bene il valore insostituibile per tutti.

Questo progetto è pericoloso in sé ma anche  perché è un progetto pilota che vuole aprire alla colonizzazione eolica il crinale dell’Appennino e vuole far mettere in disparte la normativa di tutela ambientale e in particolare  il Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana che vieta fra l’altro di manomettere la morfologia dei crinali.

 

C'è il rischio sempre più grande di assistere in nome dell’ecologia una rincorsa a costruire grandissimi impianti con aerogeneratori sempre più alti e anche in luoghi fragili o preziosi  senza badare all’imbruttimento, senza badare alla sorte degli uccelli e dei chirotteri e ai danni dei malcapitati residenti di nuclei sparsi che ricadono all'ombra delle torri, e dei luoghi storici il cui panorama affidato per secoli a un delicato equilibrio viene assediato da  queste escrescenze fuori scala rumorose e illuminate anche di notte per la sicurezza aerea.

 

Questa rincorsa a mettere pale giganti dappertutto o quasi non è vero come si dice che sia richiesta dalla crisi climatica del pianeta, ma deriva dall’assenza di pianificazione pubblica, dal modello  basato sulla privatizzazione e la deregulation imposto dell'Unione Europea.

 

Questa nostra lotta serve non solo per il futuro del Giogo di Villore serve anche per impedire che la transizione energetica e transizione ecologica abbraccino una soluzione sbagliata e contraria allo spirito e alla lettera dell’articolo 9 della Costituzione.