L'illusione (pericolosa) delle rinnovabili

"Ormai chi osa criticare le rinnovabili è un negazionista che rallenta la transizione ecologica. Questo approccio "politicamente corretto" si sta diffondendo a macchia d'olio in Europa e anche il Italia". E dunque: negate l'evidenza del disastro e il 25 settembre votate pure per i rinnovabilisti. Poi: buona bolletta - e buon paesaggio - a tutti!

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini. 

 

Proponiamo l'incipit dell'articolo "L'illusione (pericolosa) delle rinnovabili" di Laura Della Pasqua su La Verità di oggi, che dedica uno speciale di due pagine intere con quattro articoli (se non si acquista La Verità si potranno consultare sul sito web del giornale) all'analisi del disastro dei costi dell'energia in corso sotto i nostri occhi.

Disastro provocato (per citare Giuliano Ferrara su Il Foglio di qualche giorno fa) dal "sentimento del tutto elettrico", diffuso da quell' "ambientalismo ztl" che si è impadronito dell'Italia attraverso "una lettura scema dell'economia e della politica".

La Della Pasqua, nel suo articolo di oggi, ci conferma che le negatività delle "rinnovabili" industriali (come i comitati della Rete della Resistenza sui Crinali sanno bene da tempo) non risiedono solo nei costi insostenibili e nell'inefficienza energetica di pale e pannelli:

 

"La narrazione dominante è che le arcigne sovrintendenze e le inette amministrazioni territoriali bloccano l'avanzata del futuro, impedendo la diffusione delle fonti rinnovabili. E' in atto una campagna serrata contro chi ritarda il diluvio di progetti di centrali eoliche e fotovoltaiche in ogni punto d'Italia ma si tralascia di dire perché questi progetti non sono "graditi", come si tace sul fatto che tali impianti sono tutt'altro che "green". La stella polare è la tabella di marcia che si è data l'Europa "senza se e senza ma"... entro il 2050 la maggior parte della nostra energia dovrà provenire da fonti verdi. Ma per l'Italia questa è una grande illusione per un motivo semplice: pale eoliche, pannelli fotovoltaici e centrali idroelettriche vanno a scapito del paesaggio. E per il nostro Paese il paesaggio è una risorsa da tutelare. Comodo prendersela con le soprintendenze ambientali che non concedono le autorizzazioni: esse proteggono l'interesse di tutti. Ormai chi osa criticare le rinnovabili è un negazionista che rallenta la transizione ecologica. Questo approccio "politicamente corretto" si sta diffondendo a macchia d'olio in Europa e anche il Italia..."

 

Questo articolo è anche un consiglio per il voto del 25 settembre. O, per meglio dire, un consiglio per il non voto: i comitati contro l'eolico industriale non possono votare chi è andato a letto con l'Anev e chi, attraverso le "semplificazioni", ha fatto approvare a spallate dal Consiglio dei Ministri il progetto "impossibile" del Giogo di Villore.

Potete stare tranquilli: se è passato quello, e se torneranno al governo quelli delle "rinnovabili senza se e senza ma", passeranno tutti i progetti eolici che verranno presentati, a cominciare proprio da quelli a suo tempo bocciati.

 

Alberto Cuppini