Non bastavano crisi e caro bollette. Bruxelles impone la stangata green

 

"Scorrendo le pagine del catalogo (dei sussidi ambientalmente dannosi partorito dal MITE) si ha il sospetto che la stessa attività economica sia considerata in re ipsa ambientalmente dannosa. Più ancora, si ha la sensazione che l'uomo sia considerato in radice un pericolo esistenziale per l'ambiente."

 

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

Sapevate che a Roma esiste il Libro della Conoscenza del Bene e del Male? E' il "catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi" (Sad) elaborato dal MITE, il ministero alle teoriche dipendenze di Roberto Cingolani. Il catalogo è stato elaborato alla fine dello scorso anno su ispirazione di Legambiente, che deteneva il monopolio culturale (e non solo culturale) al vecchio ministero dell'Ambiente e che lo mantiene, visto che i dirigenti sono rimasti gli stessi di prima, anche nel nuovo ministero dell'Ambiente, riverniciato con il nome surreale di ministero della "Transizione ecologica".

Il catalogo è un autentico bestiario del peggio di quell'ecologismo che, presentando una realtà del tutto alterata con la scusa di una fasulla difesa ambientale, ha condotto all'attuale disastro dei costi dell'energia fuori controllo.

E' significativo che in questi giorni ne parli solo un giornale corsaro come la Verità, mentre tutti gli altri media italiani hanno ormai identificato in Putin la causa di tutti i mali del mondo.

Così, oggi in edicola ci siamo ritrovati questo articolo a firma Sergio Giraldo, "Non bastavano crisi e caro bollette. Bruxelles impone la stangata green", annunciato in prima pagina dal titolo a nove colonne "Il piano green sposato da Cingolani / Sono matti: altre tasse sull'energia":

"Secondo le scadenze che il governo si è dato, il ministero della Transizione ecologica presenterà alla Commissione europea un piano di uscita dai sussidi ambientalmente dannosi, in linea con il pacchetto Fit for 55, entro la metà del 2022. Al momento, nonostante l'emergenza energetica che stiamo vivendo, questo calendario non è stato modificato; dunque, entro pochi mesi potremmo trovarci con la sorpresa di un aumento della benzina e del gasolio, con conseguente impatto sui prezzi dei prodotti a valle, o di altre voci (alcune insospettabili, come vedremo). Ancora il 16 febbraio scorso, una settimana prima dell'invasione russa dell'Ucraina, in una intervista il ministro Roberto Cingolani indicava come necessaria l'eliminazione dei Sad per favorire la transizione ecologica."

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"Leggendo il catalogo dei sussidi (ispirato da Legambiente, ripetiamo. Ndr) si può restare spiazzati dalla distanza esistente tra questo elenco di desiderata e la realtà economica e sociale del Paese".

Fine delle agevolazioni fiscali su energia e carburanti per famiglie ed imprese, dunque, in un Paese dove le tasse sull'energia già adesso sono tra le più alte al mondo.

"La ratio iniziale del sussidio, che poteva essere di aiuto a una categoria produttiva, o di minor costo per il cittadino in difficoltà economica, viene annullata, sovrascritta in negativo, in nome del criterio ambientale che diventa all'improvviso dominante."

Vorremmo trascrivere tutto l'articolo di Giraldo ma non possiamo. Se volete farvi qualche (amara) risata, andate in edicola a comperare La Verità.

E' tuttavia necessario riportare almeno la conclusione a cui perviene Giraldo, se non altro perchè i suoi sospetti e le sue sensazioni sono le stesse che proviamo noi ed un numero sempre maggiori di cittadini, insospettiti dal veder crescere le bollette assieme alle distese di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici volute a tutti i costi da Legambiente:

"Scorrendo le pagine del catalogo si ha il sospetto che la stessa attività economica sia considerata in re ipsa ambientalmente dannosa. Più ancora, si ha la sensazione che l'uomo sia considerato in radice un pericolo esistenziale per l'ambiente."

Così procedendo, presto saranno gli ambientalisti (compresi quelli consapevoli dei disastri a cui avrebbe condotto la "rivoluzione" green, ma che per viltade non hanno osato troncare i rapporti con Legambiente, accettandone l'egemonia culturale) ad essere considerati dalla popolazione italiana immiserita un "pericolo esistenziale" tout court.