Patatrac eolico Siemens: in onda la seconda puntata della telenovela

Oggi sulla prima pagina del Sole: "Siemens Energy chiede aiuti e crolla in Borsa".

 

Brevissima rassegna stampa della seconda puntata, andata in scena ieri alla Borsa di Francoforte, del crollo borsistico della Siemens Energy a causa delle difficoltà dell'unità turbine eoliche.

Oggi la rassegna stampa sarà del tutto priva dei nostri commenti per evitare di ripeterci ed annoiare i nostri lettori. Chi non ci segue abitualmente e volesse ritrovare le nostre osservazioni e le critiche, oggi persino più valide di allora, a questa grottesca vicenda può leggersi il nostro post di appena quattro mesi fa dal titolo: "Patatrac Siemens-Gamesa: il business eolico è un suicidio anche per i produttori di pale".

Veniamo dunque ai quotidiani di oggi, cominciando dall'articolo (annunciato in prima pagina) del Sole 24 Ore siglato I.B. dal titolo "Siemens Energy chiede aiuto e crolla (-35%)", sottotitolato: "Da inizio anno il titolo del gigante delle rinnovabili ha perso il 60,91% del valore alla Borsa di Francoforte":

"Siemens Energy, società che distribuisce gas ed elettricità ed è specializzata in turbine eoliche... ha confermato ieri di aver iniziato a trattare con il governo federale tedesco e con le controparti bancarie per ottenere garanzie: corre voce siano stati richiesti fino a 15 miliardi di euro sui grandi ordini. Senza queste garanzie, i progetti più costosi a lungo termine, "su un portafoglio ordini di 110 miliardi", non potranno andare avanti... La notizia... ha fatto ricrollare ieri il titolo alla Borsa di Francoforte di quasi il 40%, dopo il crollo del 37% in giugno... Il ministro dell'Economia Robert Habeck si è limitato a confermare che le trattative sulle garanzie pubbliche (vietatissime dalla normativa UE. Ndr) sono in corso, da mesi con una recente accelerazione."

Per chi volesse conoscere maggiori dettagli, rimandiamo all'articolo, disponibile in linea sul sito web dello stesso Sole 24 Ore, dal titolo: "Siemens Energy crolla a Francoforte per le difficoltà nel settore dell'eolico".

Si confermano così le recentissime, profetiche parole del professor Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, sulla "morte prevista e prevedibile del green" ed i suoi gravissimi giudizi sulla Siemens in particolare. Non li riportiamo testualmente per evitare di essere querelati: ascoltate Bagnai nel video riproposto sul sito della Rete della Resistenza sui Crinali.

Poco carino verso l'eolico e verso i tedeschi anche Sergio Giraldo oggi su La Verità, nell'articolo "Siemens energy vuole aiuti statali per tamponare il flop pale eoliche":

"La transizione energetica si rivela sempre più fragile e c'è chi comincia a parlare di bolla finanziaria. Soprattutto senza il supporto dei governi, dunque senza denaro pubblico, sembra proprio che la transizione non riesca a decollare. Il governo tedesco si appresterebbe, ancora una volta, ad aiutare le aziende nazionali, in deroga alla normativa europea sugli aiuti di Stato... Gli Stati che hanno spazio fiscale saranno dunque avvantaggiati, rispetto a chi (come l'Italia) non ne ha... Come nella Fattoria degli animali di George Orwell, tutti gli Stati sono uguali ma alcuni sono più uguali di altri."

Come? Mi dite che, secondo la vulgata mainstream, a La Verità sono dei famigerati contaballe? Bene. Allora leggetevi le stesse identiche cose, se sapete l'inglese, sull'autorevole Financial Times nell'articolo in linea dal titolo "Siemens Energy: turbine trouble pops the renewables bubble" (che si potrebbe tradurre: "Il pasticcio delle pale eoliche fa scoppiare la bolla rinnovabili").

Concludiamo, sempre dal Financial Times, con questo commento, apparso sotto il poetico titolo "Siemens Energy: bladed weepin'.", che nell'ultimo capoverso recita:

"Siemens Energy deve scegliere tra il minore di due mali. Può ottemperare ai contratti in essere delle turbine eoliche e perdere denaro riparandole e rimborsando i clienti. Oppure può cessare la produzione e cancellare l'unità (Gamesa, l'unità controllata dalla Siemens Energy che produce le pale eoliche. NdR). La richiesta di un supporto governativo suggerisce che il costo di continuare sarà maggiore che andarsene. Questo dovrebbe costituire il presupposto per gli investitori, a meno che i munifici Ministri tedeschi non facciano il loro ingresso in campo."

 

Alberto Cuppini