Sopralluogo di Monni sui luoghi dell'eolico.

 

L'assessore all'Ambiente della Regione Toscana Monia Monni: "Se non rivediamo il concetto di conservazione del paesaggio, attualizzandolo sulla base del contrasto ai cambiamenti climatici, quel paesaggio che noi amiamo, tuteliamo, e che è il pane della nostra regione, tra trent’anni non ci sarà più."

 

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

OK!Mugello ha pubblicato "la lunga nota" della Regione Toscana "sul sopralluogo dell’assessora all’ambiente Monia Monni al sito di Monte Giogo, in Mugello, dove presto inizieranno i lavori per la costruzione del nuovo un parco eolico" sotto il titolo  "Sopralluogo di Monni sui luoghi dell’eolico".

Sui luoghi dove sorgerà l’impianto eolico di Villore - Corella, come precisa il titolista del quotidiano locale, a cui evidentemente ripugna chiamare "parco", come fa la Regione Toscana, un ecomostro destinato a stuprare per sempre il paesaggio di tutto il Mugello.

Leggetevi la nota della Regione Toscana con calma, per meglio apprezzarla. Noi, intanto, proponiamo qui un paio di gustosi assaggini delle dichiarazioni della Monni:

 

Ho voluto essere qui in Mugello – ha detto Monni -  con i due coraggiosi sindaci di Vicchio e Dicomano che fin da subito hanno creduto nella realizzazione di questo impianto, per dimostrare che la Regione sarà sempre al fianco degli amministratori locali che credono nella realizzazione di una vera transizione energetica”.

 

Ma soprattutto:

 

"Il paesaggio si tutela realmente solo combattendo i cambiamenti climatici. Dobbiamo capire che se non rivediamo il concetto di conservazione del paesaggio, attualizzandolo sulla base del contrasto ai cambiamenti climatici, quel paesaggio che noi amiamo, tuteliamo, e che è il pane della nostra regione, tra trent’anni non ci sarà più”.

 

L'assessore Monni ha candidamente ammesso ciò che tutti sapevano ma nessuno dei rinnovabilisti finora aveva osato dire, ossia che "va rivisto il concetto di conservazione del paesaggio". Un assist a Vittorio Sgarbi, che della Monni non è grande ammiratore e che non aspettava altro per farsi un po' di pubblicità mentre è in lizza per diventare il ministro del nuovo ministero del Patrimonio Culturale.

La nota della Regione Toscana leggetevela tutta perchè merita: si capisce a quali altezze voliamo.

Con la scusa della "Salvezza del Pianeta" non c'è più nessun pudore residuo. Neppure verso l'aritmetica. Così si riportano senza vergogna tutte le affermazioni dei proponenti l'impianto senza neppure prendersi la briga, nonostante tanti anni di procedure amministrative, di controllare i conti. Così come, ad esempio, che "l'impianto fornirà energia pulita a 100mila cittadini". Il consumo elettrico medio annuo di un cittadino toscano è di oltre 5 MWh a testa. 5 MWh X 100mila fa 500 mila MWh. Se, per conoscere le ore annue necessarie a produrre questa energia, dividessimo tale fabbisogno per la potenza massima dichiarata dell'impianto (500.000 MWh : 30 MW), otterremmo come risultato oltre 16.000 ore all'anno. Peccato però che in Toscana, come nel resto del globo terracqueo, le ore in un anno siamo solo 8.760. E, peggio ancora, che gli impianti eolici italiani non raggiungono, in media, le 2.000 ore annue di produzione equivalenti alla massima potenza. No: decisamente 16.000 ore all'anno sono un po' troppine, e qualcuno se ne sarebbe dovuto accorgere.

Ma queste, per gli amministratori della Regione Toscana, sono quisquilie. Se non piantiamo le pale dell'AGSM alte 170 metri sul crinale spartiacque del Giogo di Villore "tra trent'anni non ci sarà più il paesaggio toscano". Manco la Piccola Greta... E la Regione Toscana una simile sciocchezza la riporta pure, evidentemente per tramandarne la memoria ai posteri.

Qui si capisce bene il senso delle parole di Giuliano Ferrara il 24 settembre sul Foglio nell'articolo "La mia personale dichiarazione di non voto ai Fratelli d'Italia":

"Io che detesto le idolatrie e retoriche ambientaliste e climatologiche, e intravedo dietro alle urla apocalittiche e ai diritti invocati della madre Terra  lo spirito reazionario più che conservatore dei nemici poco sottili della civilizzazione occidentale, la nuova setta della cancel culture e del politicamente corretto."

 

A proposito di Fratelli d'Italia. Quando inizierà a lavorare il prossimo governo, i ministri di Fratelli d'Italia dovrebbero porsi il problema del perchè mai il governo Draghi, a conduzione PD, abbia concesso l'autorizzazione all'improponibile impianto eolico dell'azienda veronese Agsm a Villore nonostante il parere contrario della locale Soprintendenza. Le leggi della Repubblica, fino a prova contraria, continuano a valere, nonostante le "idolatrie e le retoriche ambientaliste e climatologiche". Anche le decisioni del "governo dei migliori", se prese contra legem, possono essere impugnate dal governo successivo. E non solo dal governo successivo. In primo luogo per impedire che "i coraggiosi sindaci di Vicchio e Dicomano" (i quali pregiudicano "coraggiosamente" tutto il paesaggio mugellano a danno dei Comuni limitrofi) si intaschino le vietatissime royalties, spudoratamente ammesse dall'Agsm ("ai Comuni di Vicchio e Dicomano corrisponderemo il 3% dei ricavi generati dall'impianto") e come riporta altrettanto spudoratamente la Regione Toscana nella sua nota. Ma soprattutto per evitare che qualche furbacchiona, con "le idolatrie e retoriche ambientaliste e climatologiche" riveda "il concetto di conservazione del paesaggio" prima che la legislazione di conservazione del paesaggio, che ancora sussiste, venga abrogata.

Alla Regione Toscana, un saluto a tutte e tutti.

Alberto Cuppini