ma non vengono considerate e così si lascia spazio alle speculazioni. Un appello della coalizione TESS alle pubbliche istituzioni della Regione Toscana.
La coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione) ha recentemente inviato una lettera all’Assessore all’Ambiente Monia Monni, in relazione alla Legge che la Regione Toscana sta emanando per regolamentare nel proprio territorio l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici con relative infrastrutture collegate, come i container con le batterie di accumulo.
Come attestato dal report ISPRA 2023 sul consumo di suolo, le superfici assolutamente idonee all’installazione di impianti di produzione e di accumulo di energia da fonti rinnovabili sono disponibili in abbondanza. Un’amministrazione oculata e lungimirante dovrebbe perciò obbligare le società proponenti a rivolgere i loro progetti esclusivamente in quelle aree, impedendo le speculazioni ed evitando di impoverire il territorio, il suolo, la biodiversità e le economie locali. Dovrebbe inoltre incentivare alternative sostenibili come le Comunità Energetiche Rinnovabili rispetto all’eolico “gigante” (che avvantaggia solo le società proponenti senza alcun reale beneficio per l’ambiente e per la collettività) ed esigere congrue garanzie fideiussorie per il ripristino dello stato dei luoghi a fine vita degli impianti.
Il disegno di legge, che è stato anticipato dall’Assessore Monni in occasione dell’incontro del 21 novembre con le Associazioni, va invece nella direzione opposta, prefigurando danni enormi e irreversibili all’ambiente, alla salute, all’agricoltura ed al paesaggio con conseguenze sulle attività turistiche e sull’economia di territori toscani famosi in tutto il mondo per la bellezza.
Estese aree della Toscana saranno ridotte a periferie industriali senza operai, con ulteriore consumo di suolo e disboscamenti negli Appennini, per far spazio a enormi pale eoliche, pannelli fotovoltaici e container con batterie di accumulo, senza alcun beneficio per i cittadini che vedranno il proprio patrimonio immobiliare svalutato a vantaggio dell’industria delle energie rinnovabili.
Il connubio tra il disegno di legge che sarà presentato dall’Assessore all'Ambiente e l’ingente stanziamento per gli impianti a fonti d'energia rinnovabile (lo ricordiamo ancora una volta: 210 miliardi in 20 anni, pagati con gli oneri di sistema nelle bollette elettriche, oltre anche ai fondi del PNRR) innescherà una fortissima attività predatoria da parte dell’industria delle energie rinnovabili sul territorio toscano a danno dell’intera collettività. Tale attività predatoria, già evidente in diverse parti della Toscana, ha raggiunto il punto di non ritorno in Sardegna, dove l'esasperazione dell’opinione pubblica contro le pale eoliche e i pannelli ha prodotto una reazione di democrazia diretta senza precedenti - in proporzione agli abitanti ed agli elettori - nella storia d'Italia.
Per contro, il documento scientifico della coalizione interregionale TESS inviato alla Regione Toscana non è stato minimante considerato, ignorando così l’accorato appello alla responsabilità e l’ampia adesione a questa iniziativa che ad oggi è stata sottoscritta da più di 80 realtà tra Associazioni di importanza internazionale, nazionale e comitati impegnati nella difesa dei territori.
Nel documento della Coalizione TESS non si mette in discussione la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, ma le modalità e la misura della sua realizzazione. In particolare si chiede che le aree destinate agli impianti eolici e fotovoltaici siano quelle del brown field, le periferie già degradate e compromesse e le aree industriali, che potrebbero essere ricoperte di pannelli fotovoltaici raggiungendo – come certificato dall’ISPRA - gli obiettivi dettati dall’Unione Europea.
La bozza di DDL presentata dall’Assessore all'Ambiente della Regione Toscana, invece, lascerebbe ampi spazi all’industria delle energie rinnovabili che, come si è già potuto ampiamente constatare, agisce - con gli espropri! - collocando i propri impianti seguendo una logica prettamente di profitto economico, ovvero dove i terreni costano meno; cioè sulle aree agricole verdi e sugli Appennini, che con il loro suolo vergine e i loro boschi sono fonte di servizi ecosistemici essenziali e contribuiscono in modo determinante proprio alla mitigazione del cambiamento climatico.
Rivolgiamo nuovamente il nostro appello all’Assessore Monia Monni affinché la Regione Toscana gestisca in modo razionale la transizione energetica con una governance non inficiata da logiche di sfruttamento e da meri interessi speculativi.
Chiediamo che l’opinione delle persone, dei cittadini e degli abitanti di questo Paese venga tenuta in considerazione e non sia costantemente ignorata o, peggio, schernita.
Chiediamo alla Giunta e al Consiglio Regionale della Toscana, che in questo preciso momento hanno la responsabilità di tutelare gli interessi della collettività di fronte alla crisi energetica e ambientale corrente, di prendere decisioni in modo serio, trasparente e pianificato, senza lasciare il tutto alla mercé degli interessi privati dell’industria delle energie rinnovabili.