Tabarelli: Razionamento elettrico per 5 anni.

 


 

Tabarelli (Nomisma): "Le rinnovabili... soluzioni eleganti e raffinate che però sono un po' lontane dalla realtà del momento. Tutte cose che piacciono alla finanza. Va bene. Ma le bollette che arrivano ai pensionati non sono la stessa cosa."

 

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

A costo di apparire noiosi, abbiamo scelto come articolo del giorno l'ennesima intervista, quella realizzata da Fabio Dragoni per la Verità oggi in edicola, al presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli. Già avremmo voluto segnalare ieri il suo articolo sulla Stampa dal titolo "Se la politica va in cerca di scorciatoie", in cui Tabarelli scriveva: "... di investimenti non ne sono stati fatti... per il delirio da cambiamento climatico che ha contagiato la finanza globale e forzato le compagnie private e dei singoli stati a bloccarsi." e "molta politica, con la complicità della finanza, racconta che il petrolio presto non servirà."

Nell'intervista di oggi, invece, Tabarelli parla della ardua possibilità di rinunciare al gas russo come strumento di ritorsione, che invece sembrerebbe, a quelli che credevano e incredibilmente ancora credono alla retorica green della "decarbonizzazione integrale", una soluzione non solo fattibile ma addirittura auspicabile:

"Abbiamo orgogliosamente speso miliardi e miliardi per la metanizzazione del Paese... (cancellare Mosca dall'albo dei fornitori) non esiste. E' impossibile sostituire tutto quel gas. Ovviamente da qui all'eternità ce la possiamo fare. Per l'eternità intendo 5-6 anni. Ma nel frattempo si ferma e si chiude tutto".

Niente concessioni alla scemenza di risolvere tutto coprendo l'Italia di pale eoliche e pannelli fotovoltaici: 

"... soluzioni eleganti e raffinate che però sono un po' lontane dalla realtà del momento. Le rinnovabili. Tutte cose che piacciono alla finanza. Va bene. Ma le bollette che arrivano ai pensionati non sono la stessa cosa."

E' necessario un bagno di realismo: "Lo shock energetico è già arrivato. Bisogna razionare... Ma anche il razionamento è una cosa che non piace alla finanza (che ha creato il fenomeno "Piccola Greta". Ndr). E questa deve fare un passo indietro... Dobbiamo razionare l'energia ora. Perché l'ipotesi è quella di rimanere al freddo il prossimo inverno".

Persino Daniel Gros, che dirige a Bruxelles (sapete che cosa c'è a Bruxelles, vero?) il Center for European Policy Studies, appare angosciato nell'intervista, realizzata da Eugenio Occorsio, “Una tragedia anche per l’economia, crisi energetica grave come nel ‘73”, rilasciata oggi alla Repubblica, il giornale italiano che negli ultimi 12 anni è stato in prima linea nel sostenere la follia delle rinnovabili elettriche a tutti i costi. Alla domanda falsamente ingenua "La transizione ecologica va a farsi benedire?", Gros risponde seccato: "Beh, insomma, siamo realisti. C'è una guerra, affrontiamo un problema alla volta."

Per rendere palese la realtà allucinata in cui vivono i tecnocrati di Bruxelles, nei giorni scorsi lo sciaguratissimo vicepresidente della commissione europea, il "verde" Frans Timmermans, dichiarava che "entro fine anno sarà dato lo stop alla dipendenza dal gas russo" e, inneggiando all' "European green deal", aggiungeva: "Farci la nostra energia è la risposta migliore per renderci autonomi". Ma anche in Italia non si scherza, se si pensa che il partito di maggioranza relativa in Parlamento sono i grillini (in via di meritatissima liquefazione) e che il partito di maggioranza relativa secondo gli ultimi sondaggi sarebbe quello il cui segretario nazionale appena due mesi fa dichiarava che "il gas non è futuro".

Le citazioni delle affermazioni più inquietanti dell'intervista di Tabarelli non proseguono qui non perché non ce ne siano altre, ma perché non possiamo riportare tutto l'articolo, come pure sarebbe opportuno per informare i resistenti sui crinali. Invitiamo perciò i nostri lettori, ed in particolare quei pensionati di cui si parla nel sottotitolo, a cui arrivano le bollette targate Greta, ad andare in edicola a comperare la Verità. L'articolo di Tabarelli è un'analisi spietata degli errori della politica energetica italiana più recente, resi possibili da un'altrettanto sciagurata politica estera e da una gestione allegra fino all'irresponsabilità del pubblico bilancio. I suddetti pensionati, che sono la tradizionale base elettorale del partito espressione di quelle élite che hanno disertato dai loro doveri verso il popolo italiano per favorire i Poteri Forti e la globalizzazione, dovrebbero cominciare a riflettere per prepararsi al voto, tra un anno, subito dopo il prossimo inverno passato in miseria.