Cingolani: chi semina vento...

Irruzione di alcuni scalmanati ieri al ministero della "Transizione ecologica". E' in atto una escalation di violenza da parte dell'ambientalismo ideologizzato, prima amorevolmente coltivato per conseguire meschini interessi di bottega ed ora sfuggito di mano agli opportunisti della politica.

 

Abbiamo appreso ieri sera dalla Staffetta Quotidiana, nell'omertà dei giornaloni e delle televisioni mainstream, che "un gruppo di attivisti si è introdotto stamani nel ministero della Transizione ecologica, spintonando persone, imbrattando pareti con scritte e danneggiando cose."

Intervistato da Rainews24, il ministro del Mite Roberto Cingolani (nella foto inginocchiato ai piedi della "Piccola Greta", in una foto che gli garantirà fama imperitura) si è detto dispiaciuto che la transizione ecologica "venga vista come un elemento divisivo" e che si è trattato di "una brutta parentesi" perchè "questa è una istituzione dello Stato". Una reazione durissima, dunque, al limite della spietatezza...

Ben più esplicito il comunicato stampa della Adnkronos (che ci informa non di un singolo fatto criminale, ma di una escalation di violenza - da tutti volutamente ignorata - in atto) "Mite, assalto Extinction Rebellion alla sede del ministero":

"Nuovo 'attacco' degli attivisti di Extinction Rebellion alla sede del ministero della Transizione ecologica, a Roma. A quanto apprende l'AdnKronos, dopo l'azione di ieri, mezz'ora fa altri attivisti si sono introdotto nell'edificio riuscendo a raggiungere, questa volta, il quinto piano, quello del ministro Cingolani. Alcuni membri dello staff del ministero sono stati isolati all’interno dell’edificio. Imbrattate le pareti del ministero".

Cingolani (classe '61), se quando andava a scuola non si fosse limitato a studiare tre, quattro volte le guerre puniche e avesse tenuto gli occhi aperti, avrebbe riconosciuto nell'ambientalismo ideologizzato da lui tante volte vellicato - specie con le frequentazioni di sprovveduti comici genovesi votatisi alla politica - qualcosa di molto simile a quello che era il "Movimento" studentesco ai suoi esordi. Oggi come allora, però, la violenza contro le istituzioni non sembra essere il problema principale di cui preoccuparsi. A monte c'era (e c'è) di molto peggio, di cui avere veramente paura: l'irrazionalità diffusa, ad esempio, il fideismo misticheggiante in una Verità Assoluta proposta dagli "Scienziati" e l'isteria di massa, coltivata al punto da non poter più essere tenuta sotto controllo con gli strumenti ordinari della politica, prima che si concretizzino i peggiori disastri.

 

Alberto Cuppini