Galli della Loggia contro l'invasione delle pale eoliche

Articolo di Ernesto Galli della Loggia in prima pagina del Corriere della Sera di oggi: "Non sempre ha senso cambiare":

"Non è un reazionario chi desidera che il mondo non proceda in avanti troppo velocemente, ritiene che la cautela è d’obbligo e pensa non convenga disprezzare la tradizione... egli (il conservatore) pensa che esistano le nazioni, ad esempio che esista l’Italia: il che non gli dispiace. Quindi amerebbe che a cominciare dalle aule scolastiche — la scuola è una sua particolare fissazione — se ne apprendesse la storia, l’arte la letteratura e che se possibile se ne conservasse anche la lingua. Non solo: ma ad esempio che se ne proteggessero i paesaggi dall’invasione delle pale eoliche...

Una mia brevissima considerazione a margine dell’articolo. Il Corriere della Sera, che per scelte della proprietà è diventato l’organo del Partito Democratico (come La 7 ne è la televisione), oggi testimonia i valori esattamente contrari a quelli che Galli della Loggia riferisce ai “conservatori” e che, evidentemente, fa propri. Un conformismo svergognato, quello del Corrierone, che restituisce un minimo di dignità persino alle calate di braghe, durante gli anni di piombo, del Corriere di Giulia Maria Crespi con direttore Piero Ottone. L’inesistenza, nel nostro Paese, di una borghesia culturalmente matura per accompagnare l’ingresso dell’Italia nella modernità e nell’Occidentale è un discorso vecchio, che Montanelli, dopo la guerra, ha ripetuto per oltre cinquant’anni fino alla noia in tutti i giornali su cui ha scritto. La deriva (sessantottina) della cultura occidentale dalla tradizione, il deragliamento della modernità stessa e la separazione delle élite – non solo italiane ma occidentali tout court - dal popolo e dalla nazione (e - insieme - delle "masse" dalla cultura) non hanno fatto che peggiorare il quadro italiano complessivo e renderlo sempre meno gestibile. Il nostro problema, ormai non più percepito come tale da gran parte delle élite italiane, della devastazione del nostro Paese con le rinnovabili elettriche fuori scala “per la salvezza del Pianeta” ne è solo una fattispecie.

 

Alberto Cuppini