La Puglia e le fonti rinnovabili ancora bloccati 396 progetti.

 

 

 

"Via libera a 4 parchi eolici nel Foggiano: Legambiente soddisfatta"

 

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

Ormai anche i bambini hanno capito che i lobbysti delle rinnovabili elettriche, con un tipico ragionamento a contrario, stanno usando l'argomento dell'esplosione dei costi energetici (causata proprio dalla drastica riduzione imposta per motivi ambientali agli investimenti nelle fonti fossili per realizzare la "transizione energetica" verso le "rinnovabili") per ottenere il superamento delle residue tutele paesaggistiche ed ambientali contro la proliferazione incontrollata delle pale eoliche e dei pannelli fotovoltaici.

La decisione governativa di giovedì scorso di "sbloccare" (con la grazia di un rullo compressore o, per restare d'attualità, di un carro armato russo) sei impianti eolici, di cui quattro in provincia di Foggia, per i quali c'era disaccordo tra Regioni e governo oppure tra il ministero della Cultura e quello della "Transizione ecologica" (...) è stata salutata con ardore non solo da tutti i giornaloni italiani, ma anche da Legambiente.

"... le energie rinnovabili sono il futuro per il nostro Paese" scrive con certezza incrollabile Gianpaolo Balsamo nel suo articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, da noi scelto per la nostra edicola di oggi. "Ne è consapevole Legambiente Puglia da sempre a favore dello sviluppo delle rinnovabili, spesso sola in battaglie in difesa di questa indispensabile fonte energetica".

Qui ci sentiamo in dovere di segnalare al troppo zelante giornalista un errore marchiano. In materia di grandi impianti eolici onshore Legambiente non è "spesso" sola: è "sempre" sola, tra le associazioni ambientaliste, nel considerare motivo di soddisfazione un irrimediabile sfregio inflitto ai propri territori. Abbiamo sempre fatto rilevare questo isolamento di Legambiente sulla base della nostra quasi ventennale esperienza sul campo del contrasto all'eolico industriale.

Apprendiamo dal titolo dell'articolo che nella sola Puglia ci sono altri 396 ( ! ) progetti di impianti da fonti rinnovabili che si spera di potere "sbloccare". Roba da fare diventare Attila rosso di vergogna.

"Dire solo "no" senza dialogo non porterà mai a niente" afferma l'entusiasta presidente di Legambiente Puglia. Sarà... Quello che adesso è evidente agli occhi di tutti, invece, è che dire sempre "sì" alle pretese dell'Anev (l'associazione degli eolici) ha già portato a qualcosa: la distruzione del paesaggio e dell'ambiente pugliese - e della Daunia in particolare - e l'esplosione delle bollette energetiche a causa delle panzane della "decarbonizzazione integrale" da realizzare mettendo pale eoliche e pannelli fotovoltaici dappertutto.

Un consiglio per i volenterosi volontari di Legambiente, che si fanno il mazzo per preservare il loro territorio mentre la loro direzione a Roma è interessata solo a spericolate operazioni da apprendisti stregoni delle rinnovabili: se volete risparmiare qualche soldino per riuscire a pagare le bollette megagalattiche del prossimo inverno, continuate a prestare volontariato ma senza rinnovare la tessera di Legambiente. E non rinnovatela più finchè al vertice nazionale di Legambiente ci saranno dei burocrati come gli attuali, più interessati ai protocolli con l'Anev che all'ambiente.