Basta ceffoni al Ministero della Cultura e alle Soprintendenze per i ritardi delle autorizzazioni

La Soprintendente speciale per il Pnrr in audizione davanti alla commissione parlamentare per le semplificazioni degli impianti Fer: "Queste società sono come le scatole cinesi e si passano da una all'altra la gestione degli impianti. Quando poi questi impianti sono esausti, rimangono come dei relitti nel paesaggio."

 

 

È “opinione purtroppo molto diffusa che gli uffici del Mic diano pareri troppo discrezionali, basati a volte sul ‘mi piace, non mi piace'. Io sono qui perché dall'alto della mia pluridecennale esperienza posso dire che questo non corrisponde a verità...

Per la fretta di prendere un numero di protocollo al Mite, alcuni richiedenti presentano dei progetti che sono in ciclostile. Per loro vanno bene in Trentino e Lombardia come in Sicilia e Calabria. Il territorio però non è tutto uguale. Presentano degli elaborati "tanto per fare"... Abbiamo proponenti che ci mandano un'integrazione dopo 3 anni. Invece dovremmo dire che oltre i termini di legge, ovvero i 120 giorni, la pratica si intende archiviata...

quando l'area non è vincolata e ci sono torri eoliche alte magari 250 metri, il Mic è chiamato a valutare quali possano essere gli eventuali impatti significativi negativi di un parco eolico in un'area 50 volte l'altezza della pala. È quindi un'area vasta. E il Mic è chiamato a valutare un eventuale affollamento. Capisco che adesso ci sia giustamente una corsa, un'urgenza di arrivare agli obiettivi che ci sono stati assegnati, però il Mite riceve istanze per parchi eolici su aree in cui i parchi eolici sono esistenti. E non si tratta di interventi di repowering e revamping, ma di nuove installazioni. C'è veramente una confusione notevole."

 

Così la Soprintendente speciale ad interim per il Pnrr Federica Galloni in rappresentanza del Ministero della Cultura, durante l'audizione davanti alla commissione parlamentare per le semplificazioni sul ruolo del Ministero della Cultura e delle Soprintendenze negli iter di autorizzazione degli impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili. La Galloni, esasperata nel vedere Ministero e Soprintendenze continuamente additate - dalla politica e dalla stampa - al pubblico ludibrio come responsabili dei ritardi, ha pronunciato una durissima contro requisitoria - accompagnata da una memoria con foto, dati e ricostruzioni da cui abbiamo tratto le pagine qui riproposte - che si può ascoltare integralmente dalla web TV della Camera.

 

 

 

Questo il commento all'audizione del Quotidiano Energia di giovedì, nell'articolo di Alfredo Spalla "Semplificazioni Fer, il Mic si difende e lancia le sue proposte", sottotitolato: "La dg e Soprintendente per il Pnrr, Galloni: “Falso che ci siano ritardi”... Le critiche ai progetti: “Fatti in fretta, le società come scatole cinesi”:

 

"A pochi giorni dall’arrivo del prossimo decreto legge, che dovrebbe contenere anche nuove semplificazioni per il settore energetico, il ministero della Cultura (Mic) interviene sul proprio ruolo all’interno degli iter autorizzativi per le rinnovabili. I ritardi, sostiene, non possono essere imputati agli uffici del Mic. Servirebbe invece una maggior consapevolezza da parte delle società che presentano i progetti... Non è possibile, poi, dice ancora il Mic, continuare a contrarre i tempi a parità di organico".

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Un altro tema approfondito in commissione è stato quello del paesaggio. Su questo il Mic ha mosso un'altra critica. Mostrando ai parlamentari una fotografia della campagna viterbese (nei dintorni del parco di Vulci. NdR)

 

con un'evidente densità di pannelli solari, Galloni ha detto: "Uno dei caratteri identitari della campagna è anche il colore. Qui abbiamo una campagna che è diventata nera.

La “devastazione della campagna viterbese”, ha aggiunto, è anche frutto del fatto che i pareri negativi delle soprintendenze territoriali molto spesso sono superati in conferenza dei servizi. Esiste la possibilità di un'opposizione, e a volte l'abbiamo esercitata”. Ma se si fanno molti impianti di taglia inferiore al MW si hanno procedure semplificate e “noi non ne abbiamo contezza”.

 

"Non pensate poi che qualcuno rimuova mai questi pannelli, purtroppo esiste il problema della dismissione. Queste società sono come le scatole cinesi e si passano da una all'altra la gestione degli impianti. Quando poi questi impianti sono esausti, rimangono come dei relitti nel paesaggio... La delegazione del Mic ha poi presentato un fotomontaggio che ha catturato l'attenzione della presidenza della commissione. Nella foto ricostruita si vede il centro di San Gimignano ricoperto di pannelli FV."

 

E tutto questo, aggiungiamo noi della Rete della Resistenza sui Crinali, "solo" per il fotovoltaico. Provate invece a immaginare il "problema della dismissione" e i "relitti nel paesaggio" quando saranno "esausti" gli aerogeneratori eolici, in particolare quelli che già hanno superato l'altezza complessiva di duecentocinquanta metri e che vengono collocati sulla sommità dei crinali appenninici più belli.

Il Quotidiano Energia scrive nel consueto silenzio dei "giornaloni", che hanno sempre ignorato tutti gli argomenti contro il laissez-faire, volto esclusivamente a favorire la grande speculazione eolica e fotovoltaica. In molti casi, poi, i quotidiani mainstream (e Legambiente) non si sono limitati al muro di gomma, ma hanno condotto, come da noi denunciato ormai da molti anni, una inesausta e spregiudicata campagna stampa - in cui si è distinto il Sole 24 Ore contro le giuste ragioni di Soprintendenze e comitati (il "comitatismo", la "sindrome Nimby" eccetera). Proprio a questo proposito la Galloni si è voluta togliere un altro sassolino dalla scarpa. Riportiamo per questo la conclusione dell'articolo di ieri della Staffetta Quotidiana dal titolo "Rinnovabili e soprintendenze, la difesa a tutto campo del Mic":

"L'opinione comune, ha concluso Galloni, è che “le soprintendenze sono lente e non lavorano”. La DG ha quindi citato un recente articolo del Sole 24Ore

 

in cui si accusava il Mic di “mutismo assoluto per 162 progetti. Gli abbiamo mandato i dati, che sono pubblici. Le pratiche in questione sono 84 e 53 quelle pendenti... In un altro articolo, ha aggiunto la DG, “un esponente di Legambiente

 

accusa il Mic di avere impiegato 14 anni per autorizzare il parco offshore di Taranto. Ebbene, l'istanza è stata presentata il primo giugno 2010, il parere è stato emesso nel 2012. Poi ci sono stati due decreti di proroga perché i lavori non erano cominciati”.

Infine, Gallone ha presentato le “ulteriori proposte che il capo dell'ufficio legislativo ha già fatto proprie. Ridurre i tempi iniziali di verifica della completezza della documentazione, imponendo una documentazione specifica e chi non la fa non ha protocollo; impossibilità di integrare la documentazione oltre i termini procedurali, visto che i proponenti mandano integrazioni anche dopo tre anni. Proponiamo invece un termine di massimo di 120 giorni”.

 

A seguire le foto di impianti eolici contenute nella memoria del Ministero della Cultura. Ci piace fare notare che sono in gran parte frutto del grande lavoro di inchiesta e documentazione di Oreste Rutigliano, ex Presidente nazionale di Italia Nostra. Ci piace meno fare notare che sono per lo più foto vecchie di oltre dodici anni e che adesso, come fa rilevare in commissione la stessa Soprintendente Gallone, le pale arrivano all'altezza di duecentocinquanta metri e si sono moltiplicate. Ciò senza che nessun altro, nel frattempo, si sia preoccupato di fotografarle e di ricavarne un dossier fotografico più aggiornato, necessariamente molto più impressionante, di quello a suo tempo realizzato da Italia Nostra. Per mandare un giornalista e un fotografo in giro per l'Italia a testimoniare tutti gli scempi già perpetrati dagli ormai onnipotenti boiardi delle Fer dobbiamo proprio aspettare che provveda un giornale "sovranista" e "identitario"?

 

 

 

 

 

 

 

Alberto Cuppini