Il Presidente nazionale della Associazione Italiana Wilderness Aldo Giorgio Salvatori, dalla sala stracolma di centinaia di delegati degli Stati Generali, stigmatizza l'assenza dei politici, dei media e "di alcune grandi associazioni storiche" (Legambiente, WWF e FAI). "Da che parte stanno? Lo dicano chiaramente".
Anche l’Associazione Wilderness ha partecipato agli “Stati generali contro l’eolico e il fotovoltaico a terra” indetti dalla Coalizione Articolo 9, tenutisi a Roma lo scorso 22 maggio per contrastare il proliferare imperante delle centrali eoliche e fotovoltaiche, che tanto danno stanno arrecando al paesaggio e all’agricoltura. In quanto membro della Coalizione Art. 9 (della Costituzione), l’Associazione Wilderness è stata rappresentata dal Presidente nazionale Aldo Giorgio Salvatori e da alcuni Soci attivi. Nel suo intervento, applaudito più volte, Salvatori ha fatto notare l’assenza di quelli che lui ha definito i «Convitati di Pietra», invisibili, ma clamorosamente recidivi nella loro reiterata indifferenza al problema. «Prima di tutto i politici», ha detto Salvatori, «ma si sa, il loro coraggio è quasi sempre quello di Don Abbondio: non vogliono scontentare nessuno e perciò non prendono posizione su argomenti scottanti. Addolora l’assenza di alcune grandi associazioni storiche, ma non stupisce. Mi riferisco a Legambiente, che addirittura ha scelto di organizzare tour ‘ecologici’ per mostrare la bellezza dei ‘parchi eolici’, un vero ossimoro semantico. Meno comprensibile l’assenza del WWF e del FAI.
Da che parte stanno? Lo dicano chiaramente, perché finora non si sono espressi. Anche per loro, come per i politici, meglio non impegnarsi in battaglie scomode. Infine i media. Vedete giornalisti qui? Nessuno, mi pare. Nel 95 per cento dei casi, anche loro fanno finta di non vedere. Non vedo, non sento, non parlo. L’eolico e il fotovoltaico sono patate bollenti. I direttori e gli editori preferiscono non parlarne, se non per osannare la transizione green, che green non è per niente. Ci stanno rubando l’orizzonte», ha continuato Salvatori, «e con esso il paesaggio unico italiano, quello decantato dai viaggiatori del Grand Tour. I monti dell’Appennino ‘meraviglia del Creato’ per Goethe, oggi devastati da centinaia di grattacieli eolici, i territori ‘liberi e vasti’ della Sardegna per David Herbert Lawrence, anch’essi deturpati dalle gigantesche torri del vento, la commistione mirabile di vestigia del passato, natura rigogliosa e opere dell’uomo per Gregorovius, oggi compromessa in gran parte da distese di specchi del fotovoltaico e dalle selve di metallo e vetroresina dell’eolico. Dobbiamo reagire», ha concluso il presidente «dobbiamo impedire che ci rubino l’ultimo orizzonte.»
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